

From semiconductors to electric vehicles, governments are identifying the strategic industries of the future and intervening to support them – abandoning decades of neoliberal orthodoxy in the process. Are industrial policies the key to tackling twenty-first-century economic challenges or a recipe for market distortions and lower efficiency?
NEW HAVEN – Il mercato azionario statunitense oggi è caratterizzato da una combinazione apparentemente insolita di valori molto elevati, in seguito ad un periodo di forte crescita degli utili, ed una volatilità molto bassa. Che implicazioni suggeriscono questi messaggi apparentemente contraddittori circa la probabilità che gli Stati Uniti siano diretti verso un mercato dell’ “orso”?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo guardare ai mercati ribassisti del passato. E questo richiede di definire con precisione ciò che comporta un “mercato dell’orso”. Oggi i media identificano un mercato ribassista “classico” o “tradizionale” con un calo del 20% dei prezzi delle azioni.
Tale definizione non compare in nessun organo di informazione prima degli anni ‘90, e non vi è alcuna indicazione riguardo a chi l’abbia sancita. Può avere le sue radici nell’esperienza del 19 ottobre 1987, quando in un solo giorno il mercato azionario è sceso qualcosa oltre il 20%. I tentativi di legare il termine alla storia del “Lunedì Nero” potrebbero avere portato alla definizione del 20%, che i giornalisti e gli editori probabilmente hanno semplicemente copiato l’uno dall’altro.
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