GINEVRA – Che tipo di capitalismo vogliamo? Questa potrebbe essere la domanda fondamentale della nostra epoca, una domanda a cui, se vogliamo mantenere il nostro sistema economico per le generazioni future, dovremo rispondere in maniera corretta.
In linea generale, possiamo scegliere fra tre modelli. Il primo è il “capitalismo degli azionisti”, adottato dalla maggior parte delle multinazionali occidentali, secondo il quale l’obiettivo primario di un’azienda dev’essere massimizzare i propri utili. Il secondo modello è il “capitalismo di stato”, che affida ai governi il compito di definire la direzione dell’economia e ha assunto rilevanza in molti mercati emergenti, non ultimo la Cina.
Tuttavia, rispetto a queste due opzioni, la terza è senz’altro la più auspicabile. Il “capitalismo degli stakeholder”, cioè dei portatori d’interesse, un modello da me formulato per la prima volta mezzo secolo fa, attribuisce alle imprese private il ruolo di amministratore fiduciario della nostra società ed è chiaramente la migliore risposta alle sfide sociali e ambientali di oggi.
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Following the latest G20 summit, the G7 should be thinking seriously about deepening its own ties with more non-aligned countries. If the Ukraine war drags on, and if China continues to threaten to take Taiwan by force, the G20 will be split between friends of the BRICS and friends of the G7.
sees the grouping as increasingly divided between friends of the G7 and friends of China and Russia.
To prevent catastrophic climate change and accelerate the global transition to a net-zero economy, policymakers and asset owners urgently need to rethink how we channel capital at scale. The key is to develop new financial instruments that are profitable, liquid, and easily accessible to savers and investors globally.
explain what it will take to channel private capital and savings toward sustainable development.
GINEVRA – Che tipo di capitalismo vogliamo? Questa potrebbe essere la domanda fondamentale della nostra epoca, una domanda a cui, se vogliamo mantenere il nostro sistema economico per le generazioni future, dovremo rispondere in maniera corretta.
In linea generale, possiamo scegliere fra tre modelli. Il primo è il “capitalismo degli azionisti”, adottato dalla maggior parte delle multinazionali occidentali, secondo il quale l’obiettivo primario di un’azienda dev’essere massimizzare i propri utili. Il secondo modello è il “capitalismo di stato”, che affida ai governi il compito di definire la direzione dell’economia e ha assunto rilevanza in molti mercati emergenti, non ultimo la Cina.
Tuttavia, rispetto a queste due opzioni, la terza è senz’altro la più auspicabile. Il “capitalismo degli stakeholder”, cioè dei portatori d’interesse, un modello da me formulato per la prima volta mezzo secolo fa, attribuisce alle imprese private il ruolo di amministratore fiduciario della nostra società ed è chiaramente la migliore risposta alle sfide sociali e ambientali di oggi.
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