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I costi elevati della nuova guerra fredda

LONDRA – È comodo chiamare la forte competizione geopolitica tra Stati Uniti e Cina una “nuova guerra fredda”. Questa descrizione non dovrebbe però oscurare l’ovvia, per quanto ancora non sufficientemente chiara, realtà che questa nuova rivalità sarà radicalmente diversa dalla Guerra fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica.

La Guerra Fredda del XX secolo ha visto contrapporsi due alleanze militari. La rivalità sino-americana, invece, coinvolge due economie che sono strettamente integrate tra loro e con il resto del mondo. Le battaglie più decisive nella guerra fredda di oggi saranno quindi combattute sul fronte economico (commercio, tecnologia e investimenti), invece che, ad esempio, nel Mar meridionale cinese o nello Stretto di Taiwan.

Alcuni esponenti americani del “pensiero strategico” hanno riconosciuto questo punto, e ora sostengono che se gli Usa intendono vincere questa guerra fredda, devono tagliare i propri legami commerciali con la Cina – e convincere gli alleati a fare lo stesso. Come però dimostra la guerra commerciale bilaterale in atto, è più semplice a dirsi che a farsi. Contrariamente alla dichiarazione del presidente americano Donald Trump secondo cui sarebbe “facile vincere”, questa guerra ha imposto costi talmente alti, anche a fronte del continuo ampliamento del deficit commerciale americano, che Trump ora sembra essersi pentito di un’ulteriore escalation.

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