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La Banca mondiale rispecchia la nostra ambizione

WASHINGTON, DC – I leader mondiali conoscono fin troppo bene le sfide della comunità globale – uno stallo nella lotta alla povertà, una crisi climatica esistenziale, una ripresa post-pandemica ancora agli inizi e una guerra devastante alle porte dell’Europa. Sotto la superficie, però, un profondo senso di sfiducia sta silenziosamente separando il Nord dal Sud del mondo, proprio quando, se vogliamo sperare di superare queste crisi interdipendenti, dovremmo restare uniti.          

La frustrazione vissuta dal Sud globale è comprensibile. Per molti versi, questi paesi stanno pagando il prezzo della prosperità altrui. In un momento di ascesa per loro, temono che le risorse promesse verranno dirottate verso la ricostruzione dell’Ucraina, e sentono che le loro aspirazioni non trovano sufficiente spazio perché le norme sull’efficienza energetica non vengono applicate ovunque. Sono preoccupati che una generazione in crescita possa finire rinchiusa in una gabbia di povertà. 

Ma la verità è che non possiamo sopportare un altro periodo di crescita ad alta intensità di emissioni. Dobbiamo trovare un modo per finanziare un mondo diverso, in cui la resilienza climatica sia più forte, le pandemie gestibili, il cibo abbondante e la fragilità e la povertà vengano sconfitte.   

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