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Cooperazione multilaterale per una ripresa globale

PARIGI – Nel settembre del 2000, 189 paesi firmarono la “Dichiarazione del Millennio”, che definiva i principi della cooperazione internazionale per una nuova era di progressi verso obiettivi comuni. Uscendo dalla Guerra Fredda, eravamo convinti della nostra capacità di costruire un ordine multilaterale in grado di affrontare le grandi sfide dell’epoca: fame e povertà estrema, degrado ambientale, malattie, shock economici e la prevenzione dei conflitti. Nel settembre del 2015, gli stessi paesi hanno rinnovato il proprio impegno verso l’ambizioso progetto di affrontare insieme le sfide globali, sottoscrivendo l’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile.

Il nostro mondo ha conosciuto trend divergenti, che hanno portato a una maggiore prosperità a livello globale mentre le disuguaglianze permangono o aumentano. Le democrazie sono cresciute in concomitanza con una recrudescenza del nazionalismo e del protezionismo. Nel corso degli ultimi decenni, due gravi crisi hanno sconvolto le nostre società e indebolito le nostre politiche comuni, mettendo in discussione la nostra capacità di superare gli shock, affrontare le loro cause e garantire un futuro migliore alle generazioni a venire. Esse ci hanno anche ricordato quanto siamo dipendenti gli uni dagli altri.

Le crisi più gravi richiedono le decisioni più ambiziose per plasmare il futuro. Noi riteniamo che questa possa essere un’occasione per ricostruire un consenso intorno a un ordine internazionale basato sul multilateralismo e sullo stato di diritto attraverso una cooperazione, una solidarietà e un coordinamento efficienti. In tale ottica, siamo determinati a collaborare, insieme e al loro interno, con le Nazioni Unite, organizzazioni regionali, organismi intergovernativi come il G7 e il G20, e coalizioni ad hoc per affrontare le sfide globali di oggi e anche di domani.

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