

Though Polish voters in October ousted their right-wing populist government, recent elections in Slovakia and the Netherlands show that populism remains as malign and potent a political force as ever in Europe. But these outcomes also hold important lessons for the United States, where the specter of Donald Trump’s return to the White House haunts the runup to the 2024 presidential election.
NEW YORK – Come fa giustamente notare Larry Summers, l’espressione “stagnazione secolare” divenne popolare quando la seconda guerra mondiale stava volgendo al termine. Alvin Hansen (insieme a molti altri economisti) temeva che, senza lo stimolo fornito dalla guerra, l’economia sarebbe entrata nuovamente in recessione o in depressione. Era come se vi fosse un male di fondo.
Ciò, tuttavia, non accadde. Come si erano potuti sbagliare così clamorosamente Hansen e gli altri? Il fatto è che, come per alcuni moderni sostenitori della stagnazione secolare, l’analisi micro e macroeconomica di base e, ancor più importante, quella delle cause della Grande Depressione stessa, contenevano gravi lacune.
Come ho sostenuto insieme a Bruce Greenwald (e altri coautori), un’elevata crescita della produttività agricola (associata a un’elevata produzione globale) pilotò al ribasso i prezzi dei cereali – in alcuni casi fino al 75% – soltanto nei primi tre anni della Depressione. Le entrate del principale settore economico del paese crollarono di circa la metà. La crisi del settore agricolo provocò un calo della domanda di prodotti urbani e, di conseguenza, una crisi economica.
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