WASHINGTON, DC – Il nuovo primo ministro del Regno Unito, Liz Truss, sta voltando pagina sul populismo autodistruttivo. Nel frattempo, gli Stati Uniti continuano a crogiolarsi in esso. Se riuscisse a far navigare la sua premiership nelle correnti acque agitate e in mari più calmi, Truss potrebbe riuscire a fornire un modello adatto anche ai conservatori americani.
La storia inizia con la crisi finanziaria globale del 2008, che ha creato così tanto rallentamento nei mercati del lavoro statunitensi che i salari depurati dell’inflazione sono diminuiti per la metà inferiore dei lavoratori per diversi anni consecutivi. Solo nel 2015 i salari reali mediani sono tornati al livello del 2007 e solo nel 2016 i salari reali per il 20° percentile più basso si sono ripresi.
Come in genere accade, queste ramificazioni economiche della crisi hanno portato a un’impennata del populismo negli Stati Uniti. A sinistra, socialisti democratici come il senatore Bernie Sanders del Vermont hanno tirato fuori i forconi contro i ricchi, dichiarando che “non dovrebbero esserci miliardari”. E a destra, Donald Trump si è candidato alla presidenza come un populista nazionalista e ha vinto, sconfiggendo un candidato strettamente associato all’“establishment”.
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The problem with the new chatbots is not just that they are often stupid and naive; it is that they are not “stupid” or “naive” enough to pick up on the nuances, ironies, and revealing contradictions that constitute human culture and communication. Worse, by relying on them, we risk succumbing to the same obtuseness.
fears that the rise of powerful chatbots will spell the death of irony and nuance in human thought.
Following the latest banking crisis, monetary authorities should seriously consider how modern digital technologies could be used to avert such problems in the future. A central bank digital currency would both eliminate many barriers to financial transactions and end the risk of bank runs once and for all.
explains how central bank digital currencies would end bank runs and banks' excessive risk-taking.
WASHINGTON, DC – Il nuovo primo ministro del Regno Unito, Liz Truss, sta voltando pagina sul populismo autodistruttivo. Nel frattempo, gli Stati Uniti continuano a crogiolarsi in esso. Se riuscisse a far navigare la sua premiership nelle correnti acque agitate e in mari più calmi, Truss potrebbe riuscire a fornire un modello adatto anche ai conservatori americani.
La storia inizia con la crisi finanziaria globale del 2008, che ha creato così tanto rallentamento nei mercati del lavoro statunitensi che i salari depurati dell’inflazione sono diminuiti per la metà inferiore dei lavoratori per diversi anni consecutivi. Solo nel 2015 i salari reali mediani sono tornati al livello del 2007 e solo nel 2016 i salari reali per il 20° percentile più basso si sono ripresi.
Come in genere accade, queste ramificazioni economiche della crisi hanno portato a un’impennata del populismo negli Stati Uniti. A sinistra, socialisti democratici come il senatore Bernie Sanders del Vermont hanno tirato fuori i forconi contro i ricchi, dichiarando che “non dovrebbero esserci miliardari”. E a destra, Donald Trump si è candidato alla presidenza come un populista nazionalista e ha vinto, sconfiggendo un candidato strettamente associato all’“establishment”.
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