

Though the US Federal Reserve’s first interest-rate hike of 2023 is smaller than those that preceded it, policymakers have signaled that more increases are on the way, despite slowing price growth. But there is good reason to doubt the utility – and fear the consequences – of continued rate hikes, on both sides of the Atlantic.
CAMBRIDGE – L’era dell’iper-globalizzazione post-1990 viene ormai comunemente considerata al termine. La pandemia di COVID-19 e la guerra della Russia contro l’Ucraina hanno relegato i mercati globali a un ruolo secondario e, nel migliore dei casi, di supporto rispetto agli obiettivi nazionali – in particolare la salute pubblica e la sicurezza nazionale. Ma tutti i discorsi sulla deglobalizzazione non dovrebbero renderci ciechi sulla possibilità che l’attuale crisi possa in effetti generare una migliore globalizzazione.
In verità, l’iper-globalizzazione era in ritirata a partire dalla crisi finanziaria globale del 2007-2008. La quota del commercio nel PIL mondiale ha iniziato a diminuire dopo il 2007, quando il rapporto esportazioni/PIL della Cina è crollato di ben 16 punti percentuali. Le catene globali del valore hanno smesso di diffondersi. I flussi internazionali di capitali non sono mai tornati ai livelli precedenti al 2007. E i politici populisti apertamente ostili alla globalizzazione sono diventati molto più influenti nelle economie avanzate.
L’iper-globalizzazione è crollata sotto le sue numerose contraddizioni. In primo luogo, c’era una tensione tra i benefici della specializzazione e quelli della diversificazione produttiva. Il principio dei vantaggi comparati sosteneva che i paesi dovessero specializzarsi in ciò che al momento erano bravi a produrre. Ma una lunga linea di pensiero sullo sviluppo suggeriva che i governi avrebbero dovuto invece spingere le economie nazionali a produrre ciò che avevano prodotto i paesi più ricchi. Il risultato è stato il conflitto tra le politiche interventiste delle economie di maggior successo, in particolare la Cina, ed i principi “liberali” sanciti dal sistema commerciale mondiale.
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