mw539c.jpg Matt Wuerker

Chi ha perso la Grecia?

BRUXELLES – Il gioco della caccia al colpevole in Europa non è ancora cominciato. Un accordo tra la Grecia ed i suoi creditori privati ed i suoi finanziatori pubblici  le permetterà di rispettare la prossima scadenza del pagamento del debito del 20 marzo. Bisognerebbe congratularsi con gli europei per un passo avanti importante nella direzione del realismo. I creditori privati hanno accettato un taglio di più di 50% dei loro crediti ed una riduzione dei tassi d’interesse, portando l’esenzione totale del debito a più di due terzi.

Tuttavia, mentre una soluzione è stata trovata in extremis, molte persone credono che ciò non farà altro che posporre il giorno della resa dei conti, poiché la Grecia non metterà in atto l’austerità promessa e, alla fine, o deciderà di uscire dall’Eurozona o ne sarà buttata fuori a seguito di un eventuale default. Perfino prima dell’ultimo accordo, i leader politici olandesi e finlandesi, e qualcuno in Germania, si chiedevano a voce alta per quale ragione la Grecia dovrebbe rimanere nell’euro. Ad Atene, l’esasperazione ha raggiunto nuovi picchi, e l’amarezza delle dispute ha iniziato echeggiare pericolosamente i dibattiti rabbiosi circa i risarcimenti della Germania negli anni 20.

“Chi ha perso la Cina?” chiesero gli strateghi americani negli anni ’50, a seguito della vittoria dei comunisti di Mao Zetung nel 1949. Gli europei, allo stesso modo, presto potrebbero iniziare a porsi la stessa domanda rispetto alla Grecia.

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