spence170_Biplov BhuyanHindustan Times via Getty Images_wsupreme court india Biplov Bhuyan/Hindustan Times via Getty Images

Dare un Senso alla Società

MILANO – Da secoli si discute su come trovare il giusto equilibrio tra Stato e mercato e garantire il corretto funzionamento di entrambi. Ma la scrittrice e filantropa indiana Rohini Nilekani offre una risposta che non si concentra su nessuno dei due. Come suggerisce il titolo del suo libro del 2022, Samaaj, Sarkaar, Bazaar (Society, State, Markets): A Citizen-First Approach, la società viene prima di tutto.

Per Nilekani, una società stabile, ben funzionante e inclusiva è essenziale, innanzitutto, come fine in sé. Ma è fondamentale anche per un’altra ragione: una società civile sana è un prerequisito per una governance efficace e per risultati di mercato positivi. Come spiega l’autrice, lo Stato e i mercati svolgono funzioni importanti, ma sono vulnerabili rispetto ad errori, squilibri, inefficienze e fallimenti, come la cattura da parte di interessi particolari. Ciò può causare una miriade di problemi, dall’aumento delle disuguaglianze alle carenze nella fornitura di beni pubblici.

È qui che entra in gioco la società. Secondo Nilekani, le uniche risposte efficaci alle carenze del governo o del mercato provengono dalla società civile, compresi i valori, le relazioni e le organizzazioni che la sostengono. Quando la società è “malfunzionante”, ad esempio a causa di una profonda polarizzazione o frammentazione, questo meccanismo di risposta viene interrotto e può anche smettere di funzionare del tutto.

L’argomentazione di Nilekani evoca le intuizioni di altri due pensatori: l’economista Albert O. Hirschman e il politologo Robert D. Putnam. L’influente libro di Hirschman del 1970 Exit, Voice, and Loyalty: Responses to Decline in Firms, Organizations, and States (Lealtà, defezione, protesta. Risposte al declino nelle aziende, nelle organizzazioni e negli Stati), Hirschman sosteneva che gli attori esprimono la loro insoddisfazione per le prestazioni insufficienti in due modi principali. Possono “uscire” (a favore di un’alternativa) o usare la loro “voce” per fare pressione per il cambiamento (ad esempio evidenziando le loro preoccupazioni, proponendo soluzioni o addirittura minacciando di intraprendere azioni che minerebbero ulteriormente le prestazioni).

Ma mentre è probabilmente relativamente facile “uscire” da un’azienda che non soddisfa le proprie esigenze di consumatore – soprattutto se le alternative sono facilmente disponibili – abbandonare un Paese non è sempre un’opzione realistica o attraente, né ugualmente disponibile per tutti. Per i cittadini più abbienti o istruiti è generalmente più facile lasciare il proprio Paese ed entrare in un altro. Anche chi non ha questi vantaggi può tentare di uscire da una situazione negativa, ma è probabile che sia molto più difficile; in alcuni casi, potrebbe addirittura dover rischiare la vita.

Questo potrebbe spiegare l’attenzione di Nilekani per i dettagli delle istituzioni con cui la società civile esercita la sua influenza sullo Stato e sui mercati. A suo avviso, si può ipotizzare che la voce sia una risposta più potente, ampiamente accessibile ed efficace, a fronte delle prestazioni insufficienti delle organizzazioni, rispetto all’uscita.

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Allo stesso modo, Putnam si concentra sulla società civile e sulle comunità in America. In Bowling Alone: The Collapse and Revival of American Community e The Upswing: How America Came Together a Century Ago and How We Can Do It Again, analizza il declino multidimensionale della comunità negli Stati Uniti, fornendo un resoconto dettagliato del deterioramento delle istituzioni della società civile nella Gilded Age (dalla fine dell’Ottocento all’inizio del Novecento), della loro ricostruzione nel periodo tra le due guerre e del loro declino 2-3 decenni dopo la Seconda guerra mondiale. Queste istituzioni, sostiene Putnam, devono essere costruite ancora una volta dalle fondamenta.

Nonostante le loro differenze, Nilekani, Hirschman e Putnam sembrano condividere la convinzione che una società civile sana e coesa, sostenuta da istituzioni efficienti, sia un prerequisito per una governance efficace, per la regolamentazione del mercato e per le necessarie riforme dello Stato e dell’economia. Affinché questo meccanismo produca una governance veramente efficace, tuttavia, i cittadini devono anche comprendere la propria responsabilità civica, nonché ciò che serve allo Stato (o ad altre organizzazioni) per realizzare le loro priorità. E, come dimostra il lavoro di Nilekani, questo è tutt’altro che garantito.

Quando Nilekani ha intervistato gli elettori indiani su cosa volessero dai loro rappresentanti eletti, le loro risposte si sono sempre concentrate sui risultati a livello locale, soprattutto per quanto riguarda le riforme e la fornitura di servizi. Nessuno ha parlato di legislazione. Ma una legislazione ben concepita e lungimirante è essenziale per promuovere il tipo di crescita inclusiva a lungo termine che va a beneficio di tutti i cittadini.

Gli indiani, in particolare, dovrebbero riconoscerlo. L’ “attivista Corte Suprema indiana ha usato la sua autorità per far rispettare il diritto dei cittadini alla promozione di riforme ambientali e di altro tipo. Inoltre, il settore pubblico ha creato quella che molti (me compreso) considerano la migliore architettura finanziaria digitale del mondo, che comprende un sistema di identificazione biometrica e una “interfaccia di pagamento unificata”, amministrata dalla National Payments Corporation of India.

Questa architettura – accessibile a tutti i cittadini – consente non solo pagamenti istantanei, ma anche trasferimenti finanziari diretti dal governo ai segmenti più poveri della popolazione in tempo reale, senza intermediari e quindi senza “perdite”. Inoltre, prevede la mobilità dei dati tra più entità, dalle banche ai portafogli digitali. Questo processo è guidato dalla legislazione che impone che tutti i flussi di dati richiedano l’autorizzazione degli individui che sono i soggetti dei dati. Una volta ottenuta l’autorizzazione, tutti i dati devono fluire, per legge, direttamente dalla loro posizione alla destinazione prevista. Questo spiega perché in India non esistono monopoli significativi basati sul controllo dei dati.

La lezione è che le leggi e le strutture normative sono fondamentali per le attività statali che producono benefici a livello locale. Se i cittadini vogliono spingere per riforme e interventi che aumentino l’efficienza, promuovano l’inclusione e consentano l’mprenditorialità, l’innovazione e la crescita a lungo termine, devono riconoscerlo. Il tipo di società civile efficace immaginato da Nilekani richiede quindi impegno civico, empowerment ed educazione, compresa la comprensione dei diritti e delle responsabilità che la cittadinanza comporta.

In un mondo sempre più frammentato all’interno dei Paesi e tra di essi, è facile perdere la speranza nel progresso sociale ed economico. Nilekani non lo fa e il suo progetto ponderato, realistico e cautamente ottimista per una società sana merita attenzione, riflessione e dibattito.

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