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Cosa sta indebolendo la forza lavoro statunitense?

WASHNGTON, DC – Il mercato del lavoro americano è in piena espansione. Negli ultimi sei mesi, l’economia ha aggiunto una media di 465.000 posti di lavoro netti al mese – a luglio recuperando tutti quelli persi durante la pandemia – e il tasso di disoccupazione è diminuito di tre decimi di punto percentuale. Attestata al 3,5%, la disoccupazione è scesa al livello registrato all’inizio del 2020 nell’ambito di un mercato del lavoro caratterizzato da scarsità di manodopera.     

Purtroppo, però, il tasso di partecipazione alla forza lavoro racconta una storia un po’ diversa. Essendo al 62,1%, esso è sceso di 1,3 punti percentuali rispetto al livello registrato nel febbraio 2020, un mese prima che la pandemia cominciasse a flagellare l’economia statunitense. Anche se ha recuperato quasi due punti percentuali dal suo gradino più basso nell’aprile 2020, il tasso di partecipazione è rimasto stagnante durante tutto quest’anno.

Sicuramente, il calo è in gran parte determinato dai lavoratori relativamente più anziani. I pre-pensionamenti e l’invecchiamento della popolazione hanno ridotto il livello di partecipazione alla forza lavoro per gli over 55 al 38,7% – 1,6 punti percentuali in meno del livello di febbraio 2020. Ma la cosa peggiore è che tra gli economisti di Goldman Sachs si prevede che l’invecchiamento della popolazione potrebbe continuare a ridurre il tasso di partecipazione di 0,2 punti percentuali l’anno. 

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