LONDRA – Secondo un recente report della Bank for International Settlements il volume giornaliero di valute scambiate nei mercati globali di foreign exchange (FX) è pari a 4.000 miliardi di dollari (nel 2007 era di 3.300 miliardi). Se, però, da un lato la portata dell’attività di FX fa sempre notizia, dall’altro assume una certa rilevanza anche la modalità di negoziazione di queste valute – che negli anni ha subito una forte evoluzione.
Qualsiasi manuale di finanza vi dirà che gli investitori si preoccupano dei rendimenti complessivi del proprio portafoglio, non solo delle singole attività finanziarie. Gli investitori fanno leva sulle attività finanziarie che non sono abbastanza correlate, o ancora meglio, su quelle negativamente correlate ai rendimenti del mercato nel loro insieme. Detenere tali attività tende a stabilire i rendimenti globali.
In teoria funziona, ma da dove arrivano queste attività? Solitamente alcuni prezzi azionari non sono abbastanza correlati al mercato. I prezzi azionari tendono, però, a muoversi insieme nei momenti di dislocazione del mercato, pertanto la correlazione tende ad andare male nel peggiore momento possibile: quando un hedge (o copertura) potrebbe essere assolutamente vantaggioso, l’attività finanziaria su cui contavi diventa un rischio.
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When a bank fails in the United States, questions about who is to blame are often directed at many different regulatory agencies, because the system is complex and hard for outsiders to understand. In the wake of the collapse of Silicon Valley Bank, the case for an overhaul could not be stronger.
laments that the post-2008 Dodd-Frank reforms left in place a framework riddled with structural shortcomings.
Richard Haass
explains what caused the Ukraine war, urges the West to scrutinize its economic dependence on China, proposes ways to reverse the dangerous deterioration of democracy in America, and more.
If the US Federal Reserve raises its policy interest rate by as much as is necessary to rein in inflation, it will most likely further depress the market value of the long-duration securities parked on many banks' balance sheets. So be it.
thinks central banks can achieve both, despite the occurrence of a liquidity crisis amid high inflation.
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LONDRA – Secondo un recente report della Bank for International Settlements il volume giornaliero di valute scambiate nei mercati globali di foreign exchange (FX) è pari a 4.000 miliardi di dollari (nel 2007 era di 3.300 miliardi). Se, però, da un lato la portata dell’attività di FX fa sempre notizia, dall’altro assume una certa rilevanza anche la modalità di negoziazione di queste valute – che negli anni ha subito una forte evoluzione.
Qualsiasi manuale di finanza vi dirà che gli investitori si preoccupano dei rendimenti complessivi del proprio portafoglio, non solo delle singole attività finanziarie. Gli investitori fanno leva sulle attività finanziarie che non sono abbastanza correlate, o ancora meglio, su quelle negativamente correlate ai rendimenti del mercato nel loro insieme. Detenere tali attività tende a stabilire i rendimenti globali.
In teoria funziona, ma da dove arrivano queste attività? Solitamente alcuni prezzi azionari non sono abbastanza correlati al mercato. I prezzi azionari tendono, però, a muoversi insieme nei momenti di dislocazione del mercato, pertanto la correlazione tende ad andare male nel peggiore momento possibile: quando un hedge (o copertura) potrebbe essere assolutamente vantaggioso, l’attività finanziaria su cui contavi diventa un rischio.
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