Richard Haass, President Emeritus of the Council on Foreign Relations and a senior counselor at Centerview Partners, previously served as Director of Policy Planning for the US State Department (2001-03), and was President George W. Bush's special envoy to Northern Ireland and Coordinator for the Future of Afghanistan. He is the author of The Bill of Obligations: The Ten Habits of Good Citizens (Penguin Press, 2023) and the weekly Substack newsletter Home & Away.
NEW YORK – I cinesi fanno spesso notare come nella loro lingua l’ideogramma di “crisi” sia identico a quello di “opportunità”. Se da un lato è vero che crisi e opportunità si muovano spesso di pari passo, dall’altro è difficile intravedere delle opportunità nelle attuali condizioni dell’Europa.
Una delle ragioni per cui la situazione che deve attualmente fronteggiare l’Europa è così difficile è che era inaspettata. Ed eccoci qui, 70 anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, un quarto di secolo dalla fine della Guerra Fredda e due decenni dopo le guerre nei Balcani, con un futuro politico, economico e strategico che improvvisamente sembra molto più incerto di quanto avessero mai potuto prevedere fino a un anno fa.
Un altro motivo di preoccupazione è che l’Europa non sta affrontando una crisi sola, bensì più crisi contemporaneamente. La prima è di tipo economico, e non solo per l’attuale rallentamento della crescita, ma anche per la prospettiva che tale scenario continui senza tregua, soprattutto a causa delle politiche che spesso scoraggiano gli investimenti e le assunzioni nelle imprese. L’ascesa dei partiti politici populisti sia di sinistra che di destra in tutto il continente attesta le frustrazioni e i timori della gente.
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