

The Alliance’s leaders are preparing to gather for a summit at a critical moment for European security. But even if Turkish opposition to Finland and Sweden’s membership bids can eventually be overcome, is Europe adequately prepared to serve as a capable military partner for NATO?
BRUXELLES – Gli sconvolgimenti geopolitici cui stiamo assistendo dimostrano quanto sia urgente che l'Unione europea rifletta sul suo ruolo in un contesto globale sempre più caratterizzato da politiche fondate sulla coercizione.
Viviamo in un mondo dominato dalla competizione geostrategica, in cui alcuni leader non esitano a ricorrere alla forza e a usare strumenti economici e di altro tipo come armi. Noi europei dobbiamo adeguare le nostre mappe mentali per confrontarci con il mondo quale è, e non quale speravamo che fosse. Se non vuole essere schiacciata dalla concorrenza tra USA e Cina, l'UE deve riapprendere il linguaggio del potere e riconoscere il proprio ruolo di attore geostrategico di primo piano.
A prima vista può sembrare difficile raccogliere questa sfida: dopo tutto, l'Unione è nata proprio per porre fine a politiche di potere. Ha promosso la pace e lo Stato di diritto separando il potere coercitivo dall'economia, dall'attività normativa e dal potere di persuasione. Eravamo partiti dal principio che multilateralismo, apertura e reciprocità costituissero il modello migliore non solo per il nostro continente, ma anche per il resto del mondo.
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