OXFORD – In quasi tutti i paesi ricchi il sentimento anti-immigrati è al culmine. Tale fervore è però un male a cui bisogna opporsi se queste società vogliono continuare a prosperare e se i paesi in via di sviluppo vogliono combattere la povertà e sostenere la crescita economica.
Un alto tasso di migrazione globale è auspicabile per quattro ragioni: è fonte di innovazione e dinamismo; risponde alle carenze di manodopera; soddisfa le sfide derivanti dal rapido incremento della popolazione anziana; fornisce una via di fuga dalla povertà e dalla persecuzione. Limitare la migrazione rallenterebbe invece la crescita economica e indebolirebbe la competitività a lungo termine delle società, oltre a creare un mondo meno prospero, più iniquo e frammentato.
Ovviamente, in caso di elevati tassi di migrazione sussistono costi locali nel breve periodo a cui bisogna far fronte se le società intendono godere di benefici più ampi nel lungo periodo. Tutto sommato, malgrado l’opposizione interna ai paesi riceventi, il numero di migranti internazionali è raddoppiato negli ultimi 25 anni, e raddoppierà ulteriormente entro il 2030. I rapidi cambiamenti economici e politici – e in modo crescente i cambiamenti ambientali – smuovono le persone, incoraggiandole a cercare nuove opportunità e sicurezza altrove.
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After years in the political wilderness, the UK Labour Party is now far ahead in opinion polls, with sensible plans for improving the country's economic performance. But to translate promises into results, any future government will have to do something about the elephant in the room: chronic under-investment.
explains what it will take for any political party to restore hope in the country's long-term economic future.
For the US, Slovakia's general election may produce another unreliable allied government. But instead of turning a blind eye to such allies, as President Joe Biden has been doing with Poland, or confronting them with an uncompromising stance, the US should spearhead efforts to help mend flawed democracies.
reflect on the outcome of Slovakia's general election in the run-up to Poland's decisive vote.
OXFORD – In quasi tutti i paesi ricchi il sentimento anti-immigrati è al culmine. Tale fervore è però un male a cui bisogna opporsi se queste società vogliono continuare a prosperare e se i paesi in via di sviluppo vogliono combattere la povertà e sostenere la crescita economica.
Un alto tasso di migrazione globale è auspicabile per quattro ragioni: è fonte di innovazione e dinamismo; risponde alle carenze di manodopera; soddisfa le sfide derivanti dal rapido incremento della popolazione anziana; fornisce una via di fuga dalla povertà e dalla persecuzione. Limitare la migrazione rallenterebbe invece la crescita economica e indebolirebbe la competitività a lungo termine delle società, oltre a creare un mondo meno prospero, più iniquo e frammentato.
Ovviamente, in caso di elevati tassi di migrazione sussistono costi locali nel breve periodo a cui bisogna far fronte se le società intendono godere di benefici più ampi nel lungo periodo. Tutto sommato, malgrado l’opposizione interna ai paesi riceventi, il numero di migranti internazionali è raddoppiato negli ultimi 25 anni, e raddoppierà ulteriormente entro il 2030. I rapidi cambiamenti economici e politici – e in modo crescente i cambiamenti ambientali – smuovono le persone, incoraggiandole a cercare nuove opportunità e sicurezza altrove.
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