Jean-Claude Juncker European People's Party © European People's Party

Uno Sguardo oltre Juncker

LONDRA – L’Unione Europea sembra capace di concentrarsi solo su un problema alla volta. Il dilemma dell’estate 2014 è chi sarà il successore di José-Manuel Barroso alla Presidenza della Commissione Europea. Il primo ministro britannico David Cameron si è trovato a combattere una battaglia di retroguardia per cercare di bloccare la nomina del lussemburghese ultrafederalista Jean-Claude Juncker.

La presidenza della Commissione è senza dubbio un lavoro importante. La Commissione mantiene il monopolio riguardo alla proposizione di nuove leggi, i cui connotati sono fortemente influenzati dal presidente. Ma, di questi tempi, una nuova legislazione è una sorta di lusso per l’Europa. Invece di contemplare nuove e avvincenti direttive, per esempio, sulle caratteristiche auspicabili dei tosaerba venduti all’interno della UE, i leader europei devono completare tre compiti urgenti e interconnessi.

Il primo è politico. Nelle recenti elezioni del Parlamento europeo, un quarto degli elettori del Regno Unito e della Francia hanno sostenuto partiti ostili ad una maggiore integrazione e impegnati a ripristinare un’Europa di stati membri indipendenti. Anche in Germania, un partito euroscettico è andato sorprendentemente bene. I federalisti di centro-sinistra e di centro-destra hanno risposto facendo fronte comune per garantire una maggioranza a Juncker.

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