L’incubo della California

STANFORD – Mentre i problemi fiscali dei governi centrali attanagliano numerose economie, una crisi parallela sta coinvolgendo molti governi subnazionali del mondo. Dalla Spagna alla Cina, dagli Stati Uniti all’Italia, questi governi – regioni, stati, province, città e paesi – devono far fronte a enormi sfide fiscali. I livelli superiori di governo si trovano nella difficile situazione di salvare i governi locali insolventi e potrebbero persino subire un declassamento dei titoli. In Spagna, Italia e Cina questo ruolo spetta al governo nazionale, mentre per le città e i paesi statunitensi spetta agli stati.

Esistono molte analogie tra Paesi e all’interno dei Paesi stessi per quanto riguarda la natura e le cause di queste calamità fiscali locali. Le autorità locali hanno utilizzano le sostanziose entrate recuperate durante il boom per finanziare “pet projects” o aumentare retribuzioni e benefit, tralasciando i costi futuri. Nella fase di contrazione le entrate e i sussidi provenienti dal governo centrale sono diminuiti drasticamente e i conti andavano pagati. I fantasiosi trucchetti amministrativi hanno mascherato la reale portata del problema. Ora arriva il conto.

Per finanziare le imprese locali i governi locali cinesi utilizzano strumenti di finanziamento dei governi locali (Local Government Financing Vehicles, LGFV) per aggirare i divieti sui prestiti diretti. In Spagna, il crollo del settore immobiliare e il calo dell’occupazione hanno ridotto notevolmente le entrate. Le voci di un imminente default circolano in Sicilia, il cui presidente della regione ha rassegnato le dimissioni per i debiti registrati dopo i tagli effettuati da Roma. Secondo un nuovo report realizzato da una task force co-presieduta dall’ex presidente della Federal Reserve Paul Volcker la mancanza di fondi per le pensioni e la sanità rendono cupe le prospettive fiscali di medio e lungo termine di numerosi stati americani.

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