Skyscraper in Shanghai, China Skyscraper in Shanghai/Pixabay

L’esportazione del modello cinese

STANFORD – Con l’inizio del 2016 è già in atto una gara storica sullo sviluppo di modelli concorrenti (ovvero delle strategie volte a promuovere la crescita economica) che vede la Cina da una parte e gli Stati Uniti e altri paesi occidentali dall’altra. Anche se questa competizione è stata per lo più nascosta all’opinione pubblica, il risultato determinerà il destino di gran parte dell’Eurasia per decenni a venire.

La maggior parte degli occidentali sanno bene che la crescita in Cina è rallentata in modo sostanziale passando da una percentuale superiore al 10% negli ultimi decenni ad una percentuale attuale al di sotto del 7% (e forse persino inferiore). I leader del paese non sono rimasti con le mani in mano ed hanno cercato di accelerare il processo di transizione da un modello di crescita orientato alle esportazioni e dannoso per l’ambiente basato sulla manifattura pesante ad un modello basato sul consumo interno e sui servizi.

Ma esiste anche un’ampia dimensione esterna nel programma della Cina. Nel 2013 il Presidente Xi Jinping aveva annunciato una grande iniziativa chiamata “Una cintura, una via” che avrebbe trasformato il cuore economico dell’Eurasia. L’elemento compreso in “una cintura” riguarda i collegamenti ferroviari tra la Cina occidentale, attraverso l’Asia centrale, e l’Europa, il Medio Oriente e la parte meridionale dell’Asia. L’elemento, peculiare, a cui si riferisce invece “una strada” riguarda i porti e le strutture volte ad aumentare il traffico marittimo dall’Asia orientale e a collegare questi paesi alla “cintura” dando loro la possibilità di trasportare i beni via terra invece che attraverso due oceani come si fa attualmente.

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