greenhalgh2_Rick Loomis_Getty Images_qanon rally Rick Loomis/Getty Images

La pandemia della post-verità

OXFORD – Il 31 luglio 2020, il mio college dell’università di Oxford ha organizzato un seminario via Zoom che prevedeva alcuni interventi di scienziati di fama internazionale. La riunione era principalmente rivolta ai docenti interni ma, data la prassi pandemica di dare quanta più diffusione possibile alle informazioni scientifiche, erano stati invitati anche altri ricercatori e non addetti ai lavori interessati a partecipare. Quando è arrivato il mio turno di prendere la parola, dopo aver aperto la mia presentazione in PowerPoint sono stata subito tempestata di messaggi offensivi nella finestra delle chat. Riporto testualmente uno di essi, “FUCKING PIECE OF SHIT FUCK YOU, YOU FUCKING SHEEP NEW WORLD ORDER PIECE OF SHIT”, che, in sintesi mi insultava e dava della serva del nuovo ordine mondiale utilizzando espressioni decisamente poco eleganti.    

Il titolo della mia presentazione era “Spiegare le differenze a livello internazionale tra le politiche sull’uso della mascherina nell’ambito della pandemia da Covid-19”, ma avrei potuto tranquillamente parlare di lockdown, test e tracciamento, schermature e decine di altri argomenti correlati. In ogni caso, i policymaker ci avevano assicurato sin dall’inizio della pandemia che si stavano “attenendo alle indicazioni della scienza”, anche se “le indicazioni della scienza” su questi argomenti dovevano ancora essere consolidate. Quasi tutte le nuove pubblicazioni venivano contestate, a volte da colleghi scienziati, altre volte – in maniera aggressiva e finanche violenta – da comuni cittadini.  

Com’era possibile che io, medico e professore a Oxford, attirassi un simile seguito di molestatori che avevano il tempo e le energie per inseguirmi fin oltre le porte (virtuali) di un seminario accademico? Chi si nascondeva dietro questi troll, e perché sentiva il bisogno di riempire la mia casella di posta di oscenità e minacce?

https://prosyn.org/ItyFzwPit