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La solitudine del Medio Oriente

AMMAN – L’anno 2021 è stato segnato da importanti eventi in Medio Oriente e in Nord Africa, i cui effetti si faranno sentire a lungo in futuro. Il ritiro degli Stati Uniti dall’Afghanistan è stato solo l’ultimo segnale che la regione non solo sta cambiando rapidamente, ma sta anche finendo in fondo alla lista delle priorità della comunità internazionale.

La regione sembra già molto diversa da quella che il mondo ha conosciuto negli ultimi decenni, a causa dei recenti avvenimenti relativi al conflitto arabo-israeliano (in particolare la firma degli accordi di Abramo), all’implosione del Libano e alla crisi in Tunisia, per citarne alcuni. Ciò che si dice sulla regione, e quanto accade al suo interno, non è più sostenibile.

La disastrosa invasione e occupazione dell’Iraq da parte degli Stati Uniti nel 2003 aveva da tempo lasciato il pubblico americano diffidente nei confronti degli interventi militari e della costruzione della nazione, e il ritiro dall’Afghanistan è stata la manifestazione finale di questo disincanto. Gli elettori americani e le successive amministrazioni statunitensi sono giunti alla conclusione che il loro paese non sia particolarmente abile nel promuovere la democrazia o nel costruire istituzioni al di fuori dei propri confini. E poiché il boom dello shale americano ha effettivamente eliminato la sua dipendenza dal petrolio del Medio Oriente, gli Stati Uniti hanno mostrato un calo di interesse nei confronti dei paesi che sembrano riluttanti o incapaci di stabilire sistemi politici ed economici più produttivi e inclusivi.

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