brown45_GettyImages-810201738 Getty Images

Un nuovo equilibro per l’era globale

LONDRA – I movimenti protezionistici e la tendenza a “riportare tutto sotto controllo” continueranno a fiorire fino quando la globalizzazione resterà senza una guida, sarà priva di un volto umano e procederà come un treno in corsa sbandando e andando fuori controllo.

È triste ma ci sono delle buone ragioni per le quali “globalizzazione” sia diventata una brutta parola per milioni di persone. I pilastri del trentennale “Consenso di Washington” stanno collassando. Molti ora concordano sul fatto che il libero scambio senza commercio equo crea milioni di perdenti accanto ai vincitori. I flussi di capitale non regolamentati, soprattutto i flussi speculativi a breve termine, possono destabilizzare le economie. E le crescenti disuguaglianze sociali possono sortire effetti negativi sulla crescita.

Questa consapevolezza colpisce direttamente al cuore del fondamentalismo del libero mercato – focalizzato su liberalizzazione, deregolamentazione, privatizzazione, sgravi fiscali e riduzione della pressione fiscale e ridimensionamento dello Stato – prevalso nel mondo politico negli ultimi decenni. A distanza di dieci anni dalla crisi finanziaria globale non si può fare a meno di riconoscere che persone o aziende che agiscono esclusivamente nel proprio interesse non sempre siano al servizio del pubblico.

To continue reading, register now.

Subscribe now for unlimited access to everything PS has to offer.

Subscribe

As a registered user, you can enjoy more PS content every month – for free.

Register

https://prosyn.org/6TDMntUit