pisaniferry74_Ullstein Bild_Getty Images Ullstein Bild/Getty Images

Perché la democrazia necessita di esperti fidati

PARIGI – Lo scorso mese ho scritto un articolo sul perché gli elettori britannici abbiano scelto di abbandonare l’Unione europea, sottraendosi allo schiacciante peso dell’opinione di esperti che ammonivano circa gli altissimi costi economici della Brexit. Osservavo come molti elettori nel Regno Unito e in altri Paesi siano infuriati con gli esperti economici. Secondo loro gli esperti non sono riusciti a prevedere la crisi finanziaria del 2008, hanno messo l’efficienza al primo posto delle loro consulenze politiche, e hanno ciecamente presunto che chi usciva perdente dalle loro prescrizioni politiche potesse essere compensato in qualche modo non specificato. Sostenevo che gli esperti dovrebbero essere più umili e più attenti alle questioni legate alla frequenza di certi avvenimenti.

Il pezzo ha suscitato un maggior numero di commenti da parte dei lettori di qualsiasi altro mio articolo. Le reazioni confermano prevalentemente la rabbia che avevo notato. Considerano gli economisti e altri esperti isolati e indifferenti alle preoccupazioni della gente comune, spinti da un programma che non coincide con quello dei cittadini, spesso palesemente in errore e quindi incompetenti, influenzati o semplicemente catturati dalle grandi aziende e dal settore finanziario, e ingenui, nel non vedere che i politici selezionano le analisi che più si adattano ai loro scopi e ignorano il resto. Gli esperti, a detta di alcuni, sono anche colpevoli di dividere la società segmentando il dibattito in una miriade di piccole discussioni settoriali.

Ho ricevuto commenti anche da professionisti di scienze naturali secondo i quali la crescente sfiducia dei cittadini nei confronti degli esperti contagiava anche le loro discipline. Le opinioni scientifiche in settori quali energia, clima, genetica e medicina devono far fronte a un diffuso rifiuto popolare. Negli Stati Uniti, ad esempio, da un sondaggio condotto da Pew Research emerge che il 67% degli adulti pensa che gli scienziati non capiscano chiaramente gli effetti degli organismi geneticamente modificati sulla salute. La sfiducia negli Ogm è persino più alta in Europa. Se da un lato resta solido il supporto generale alla scienza, dall’altro molti cittadini credono che sia manipolata da speciali interessi, e su alcune questioni, l’opinione comune diverge dalle prove certe.

https://prosyn.org/M2RtEiuit