Tedros Ghebreyesus Fabrice Coffrini/Stringer

Rompere il soffitto di cristallo dell’Oms

TORONTO/NEW YORK – Quest’anno, l’Organizzazione mondiale della sanità sarà chiamata a eleggere il suo nuovo Direttore Generale, che dovrà essere scelto tra i sei candidati nominati lo scorso settembre dagli stati membri dell’organizzazione, ovvero Tedros Adhanom Ghebreyesus, Flavia Bustreo, Philippe Douste-Blazy, David Nabarro, Sania Nishtar e Miklós Szócska. Il prossimo 25 gennaio, il comitato esecutivo restringerà ulteriormente la rosa dei candidati a tre, e a maggio l’Assemblea mondiale della sanità sceglierà quello più idoneo a succedere a Margaret Chan.   

Tutti i candidati, molti dei quali conosciamo personalmente e ammiriamo, hanno un’interessante visione della futura leadership dell’organizzazione. In ultima analisi, però, riteniamo che Ghebreyesus sia il più qualificato per il ruolo. La nostra valutazione si basa su tre fattori che rivestono grande importanza in un processo di selezione, specialmente per una posizione come questa: i risultati ottenuti nel passato, lo stile di leadership e la diversità che il candidato può apportare all’organismo in questione.  

Riguardo al primo aspetto, Ghebreyesus ha molti successi all’attivo. Nel ruolo di ministro della sanità dell’Etiopia, ricoperto tra il 2005 e il 2012, ha promosso gli interessi dei cittadini del proprio paese e potenziato i servizi sanitari di base creando 3.500 centri e 16.000 presidi sanitari, e aumentando sensibilmente il numero degli operatori del settore attraverso la costruzione di più scuole mediche e il dispiego di oltre 38.000 operatori sanitari di comunità.  

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