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Potere in calo e rabbia in crescita per Trump

NEW YORK – Il dramma della presidenza di Donald Trump è capire se un presidente estremista possa portare a termine un programma politico estremista contro la volontà della maggioranza degli americani. Finora la risposta è stata no, e le elezioni di metà mandato la rendono meno probabile. Eppure, le crescenti frustrazioni di Trump potrebbero spingerlo oltre i limiti psicologicamente, con conseguenze potenzialmente strazianti per la democrazia americana e il mondo.

Nessuna delle idee politiche estremiste di Trump ha ricevuto il sostegno dell’opinione pubblica, che lo scorso anno si è opposta agli sgravi fiscali per le aziende sostenuti dai repubblicani, al tentativo di Trump di abolire l’Affordable Care Act(Obamacare), al  muro proposto al confine con il Messico, alla decisione di ritirarsi dall’accordo sul nucleare con l’Iran e all’imposizione dell’aumento dei dazi su Cina, Europa e altre aree. Allo stesso tempo, contrariamente alla inesorabile promozione di Trump dei combustibili fossili (carbone, petrolio e gas), l’opinione pubblica è a favore degli investimenti in energia rinnovabile e vorrebbe restare nell’accordo di Parigi sul clima.

Trump ha tentato di implementare il suo programma radicale con tre approcci. Il primo è stato quello di affidarsi alle maggioranze repubblicane nelle due camere del Congresso per far passare le leggi di fronte alla forte opposizione popolare. Questo approccio è riuscito una volta, con una riduzione delle imposte societarie nel 2017, perché i grandi donatori repubblicani insistevano su questo provvedimento, ma è fallito con il tentativo di Trump di abolire l’Obamacare, dato il dietrofront di tre senatori repubblicani.

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