An inside view of the 'AknRobotics' Anadolu Agency/Getty Images

Due miti sull’automazione

BERKELEY – Robot, apprendimento automatico e intelligenza artificiale promettono di cambiare radicalmente la natura del lavoro, e questo è un fatto che ormai tutti sanno, o almeno credono di sapere.

Quello che, in particolare, la gente crede di sapere sono due cose. La prima è che un numero senza precedenti di posti di lavoro è a rischio: “Forrester stima che, nel 2018, l’automazione basata sull’intelligenza artificiale eliminerà il 9% dei posti di lavoro negli Stati Uniti” recita un titolo, e “McKinsey: un terzo dei lavoratori americani potrebbe restare senza lavoro entro il 2030 per colpa dell’automazione”, fa eco un altro.  

Affermazioni come queste danno l’impressione che il progresso tecnologico e la perdita di posti di lavoro siano in rapida accelerazione. In realtà, questi trend non sono sostanziati da alcuna prova. La produttività totale dei fattori, ovvero la misura che meglio sintetizza il ritmo del cambiamento tecnologico, è in fase di stagnazione dal 2005 tanto negli Stati Uniti quanto nelle economie più avanzate.      

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