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La guerra commerciale di Trump con la Cina è uno scontro tra civiltà?

WASHINGTON, DC – Lo scorso mese ad un forum sulla sicurezza tenutosi a Washington DC, Kiron Skinner, direttrice della pianificazione politica del dipartimento di Stato americano, ha descritto il conflitto Usa-Cina di oggi come “una lotta con una civiltà davvero diversa e un’ideologia diversa, una lotta mai intrapresa prima dagli Stati Uniti”. Questo apparente tentativo di inquadrare il confronto tra amministrazione Trump e Cina non ha convinto.

Nel definire la strisciante guerra fredda tra gli Usa e la Cina come uno scontro di civiltà, la Skinner – il cui ruolo è stato un tempo rivestito da luminari come George Kennan, Paul Nitze, Richard N. Haass e Anne-Marie Slaughter – non è stata né la prima né la più accurata. Lo scienziato politico Samuel P. Huntington sviluppò il concetto oltre venticinque anni fa, e il partito comunista cinese stesso è un’entità ideologicamente in fallimento.

La cosa peggiore è che i commenti della Skinner erano carichi di sfumature razziali. Diversamente dal confronto tra America e Unione Sovietica, che lei ha descritto come, “una lotta all’interno della famiglia occidentale”, la rivalità con la Cina apparentemente rappresenta “la prima volta in cui ci sarà una grande potenza rivale non caucasica”. Non dimentichiamoci che gli Usa hanno combattuto contro il Giappone nella Seconda Guerra Mondiale.

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