US Japan TPP Xinhua/ZumaPress

Rettificare il Trans-Pacific Partnership

WASHINGTON, DC – Il Congresso degli Stati Uniti ha recentemente concesso al presidente Barack Obama la cosiddetta delega di negoziazione con procedura semplificata per concludere il Trans-Pacific Partnership (TPP), il mega accordo regionale di libero scambio proposto tra gli Stati Uniti ed altri 11 paesi. Ma la vittoria di Obama non è stata facile: i membri del suo stesso Partito Democratico si sono opposti a stragrande maggioranza alla procedura accelerata, che limita il Congresso ad un votazione unica, a favore o contro gli accordi commerciali conclusi, escludendo così eventuali emendamenti. Tale misura rapida, ufficialmente conosciuta come la Trade Promotion Authority, è stata approvata soltanto perché Obama ha potuto valersi del raro sostegno della maggioranza repubblicana sia alla Camera dei Rappresentanti che al Senato.

Ma i Democratici hanno qualcosa da obiettare. Secondo loro, l’amministrazione Obama, tra le altre misure, dovrebbe garantire che il TPP comprenda norme internazionali basilari sul lavoro per tutti i partecipanti, un elevato livello di protezione ambientale, e l’accesso ai farmaci a prezzi abbordabili. Se l’amministrazione si farà carico di queste richieste del tutto ragionevoli, l’accordo risultante potrebbe avvalersi di un notevole sostegno bipartisan. Se deciderà di ignorarle, l’accordo finale potrebbe essere molto più polarizzante – e verrebbe approvato dal Congresso con un sostegno democratico molto limitato.

Anche se Obama ha promesso che il TPP sarà l’accordo commerciale più progressista della storia, cosa possibile, il velo di segretezza che circonda quasi tutti i dettagli dei negoziati ha reso difficile valutare i reclami ed i ricorsi su questi punti. Ma una volta concluso, l’accordo verrà pubblicato integralmente, senza lasciare la possibilità di aree oscure.

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