dr2205c.jpg Dean Rohrer

Ritorna il panico per la fuga dei cervelli

NEW YORK – Mentre i paesi sviluppati si angosciano per i flussi di immigrazione illegale di operai non qualificati provenienti dai paesi in via di sviluppo, in Africa sono emerse nuove preoccupazioni legate in particolar modo al flusso legale in uscita di persone qualificate e, ancor più importante, altamente specializzate verso i paesi sviluppati. Questi flussi in uscita rappresentano una nuova e pericolosa “fuga di cervelli”, con i paesi ricchi che continuano ad attirare le competenze necessarie ai paesi poveri.

L’angoscia è quindi malriposta. Bisogna innanzitutto distinguere tra “bisogno” e “richiesta”. E’ pur vero che molti paesi africani hanno bisogno di competenze, ma d’altra parte non sono in grado di assorbirle a causa di una serie di fattori legati all’arretratezza economica.

Negli anni ’50 e ’60 in India, periodo in cui molti professionisti emigravano, le condizioni lavorative erano deplorevoli. I burocrati decidevano se potevamo andare all’estero per partecipare alle conferenze, mentre i capi dipartimento godevano di un potere smisurato. Pertanto, prevedibilmente, molti di noi se ne andarono. Da induisti crediamo sì in un numero infinito di vite, ma ottimizziamo il nostro benessere in questa vita, proprio come tutti gli altri.

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