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Il risvolto positivo dello stravolgimento digitale

SEATTLE – La tecnologia è spesso sopravvalutata e considerata o come una panacea per i problemi del mondo o come una maledizione inamovibile che comporta sconvolgimenti e sfollamenti per i più vulnerabili. Tuttavia, storicamente, nessuna di queste due caratterizzazioni è accurata. A partire dal motore al vapore per arrivare al computer, tutte le invenzioni hanno trasformato le società in modo complesso e, tutto sommato, la tecnologia ha sempre creato più posti di lavori e opportunità economiche di quanti ne abbia eliminati; un trend che sembra destinato a continuare.

Vi chiederete perché sono così ottimista. Lo sono perché ovunque mi giri, vedo dei leader intenti a riposizionare le proprie economie per fare in modo che il cambiamento tecnologico e il processo di automazione possano rappresentare dei vantaggi piuttosto che delle perdite. Come ha recentemente osservato la University of Oxford-based Pathways for Prosperity Commission, grazie all’ “ottimismo e a un’azione collettiva” le cosiddette tecnologie di frontiera possono aumentare le capacità e le competenze anche dei paesi più poveri.

Per un lungo periodo della storia moderna, il processo di industrializzazione guidato dalle esportazioni e la ricchezza delle risorse naturali sono state considerate l’unico meccanismo utile per una crescita sostenuta nei paesi in via di sviluppo. Oggi, tuttavia, le nuove tecnologie e la capacità di unirle alle vecchie innovazioni, hanno dato alle persone maggiori possibilità di decidere delle loro ricchezze economiche.

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