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Fuori bersaglio

LONDRA – Correva l’anno 2005, un periodo felice per l’economia, quando Mervyn King – allora come adesso governatore della Banca d’Inghilterra – sottolineò l’importanza di consolidare le aspettative del settore privato verso un’inflazione bassa e stabile. Avvertì che “se le aspettative di inflazione si allontanano troppo dal target, si rischia di finire in serie difficoltà e di dover avviare un processo costoso per riportarle ai livelli precedenti”. È tempo che King si preoccupi.

Le indagini commissionate trimestralmente dalla Banca d’Inghilterra sulle attitudini pubbliche rivelano quanto oggi sia compromessa la credibilità del Comitato di politica monetaria (Mpc) della Banca. Negli ultimi 15 mesi, il target inflazionistico al 2%, fissato dal governo e applicato dalla Banca d’Inghilterra, è stato superato di oltre un punto percentuale. E sempre in questi mesi, i cittadini britannici si aspettavano un calo di inflazione per l’anno successivo, viste e considerate le precedenti manovre dell’Mpc sulla stabilità dei prezzi. Ora tale fiducia è svanita: le previsioni sull’inflazione hanno raggiunto l’attuale tasso di inflazione del 4%.

Questa situazione non è un mistero. La missione volta a stabilizzare i prezzi è stata schiacciata dalle preoccupazioni relative alla crescita. Il timore è che una politica monetaria restrittiva tesa a sconfiggere l’inflazione possa soffocare la vacillante ripresa economica.

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