sepulveda2_Peter MacdiarmidGetty Images_eye scanner Peter Macdiarmid/Getty Images

Protezione dei dati protezione sociale

CITTÀ DEL MESSICO – Negli ultimi decenni, i programmi di assistenza sociale nel mondo sono stati rafforzati a tal punto che ora ne beneficiano oltre 2,5 miliardi di persone, perlopiù le frange più povere e vulnerabili della società. Cresce però la pressione affinché sia applicata la tecnologia biometrica ai controlli dell’identità dei beneficiari, e siano integrati i sistemi informatici, dai registri civili alle banche dati delle forze dell’ordine, e ciò significa che i programmi sociali potrebbero creare nuovi rischi per coloro che dipendono da questi aiuti.

Le aziende private, le agenzie umanitarie e la Banca mondiale sostengono che l’applicazione di tool biometrici come la scansione dell’iride e le impronte digitali oppure il riconoscimento facciale e vocale, insieme all’integrazione delle banche dati, incentiverà l’efficacia, combatterà le frodi e taglierà i costi. E molti governi ne sembrano convinti.

Se da un lato non esisto informazioni sistematiche disponibili sull’uso della tecnologia biometrica nei piani di assistenza sociali, uno sguardo ad alcuni piani suggerisce che è già in ascesa. In Sud Africa, 17,2 milioni di beneficiari di indennità sociali ricevono smart card biometriche. In Messico, 55,6 milioni di beneficiari di Seguro Popular (assicurazione sanitaria pubblica per i cittadini più poveri) devono fornire i propri dati biometrici alle autorità.

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