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La previdenza sociale a sostegno dell’empowerment delle donne

PORT ELIZABETH/LONDRA/BRIGHTON – Per vivere con dignità la libertà dal bisogno è uno dei diritti umani fondamentali. La previdenza sociale è essenziale per sostenere questo diritto e garantire che le persone possano uscire dalla povertà e dall’insicurezza. Ecco perchè la previdenza sociale è al centro delle strategie volte a eliminare la povertà globale entro il 2030, ovvero il primo dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Ma se si vuole che queste strategie funzionino, bisogna fare di più in particolar modo per le donne.

Negli ultimi anni, diversi paesi, in particolar modo in Africa, Asia, America Latina e nei Caraibi, hanno fatto grandi passi avanti nella previdenza sociale. Ma la maggior parte delle politiche e delle iniziative sono inadeguate e di conseguenza circa 4 miliardi di persone non hanno accesso ad alcun tipo di previdenza sociale. Dato che le donne sono i principali prestatori di lavoro non retribuito, sono coloro che soffrono maggiormente di queste carenze.

La questione della previdenza sociale è stata il primo punto dell’agenda della sessantatreesima sessione della Commissione delle Nazioni Unite per lo status delle donne tenutasi il mese scorso. Una serie di ONG, di attivisti, legislatori e accademici hanno chiesto un maggior sostegno alle donne nel mercato del lavoro, comprese iniziative volte ad incoraggiare l’occupazione e la previdenza sociale come i servizi di assistenza all’infanzia. Guardando a paesi con politiche di successo a favore delle donne come l’Islanda e la Norvegia, tutti i partecipanti si sono trovati d’accordo nel sostenere che solo in condizioni di pari trattamento e in assenza di disparità di genere è possibile realizzare il pieno potenziale delle donne.

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