Joseph E. Stiglitz, a Nobel laureate in economics and University Professor at Columbia University, is a former chief economist of the World Bank (1997-2000), chair of the US President’s Council of Economic Advisers, and co-chair of the High-Level Commission on Carbon Prices. He is Co-Chair of the Independent Commission for the Reform of International Corporate Taxation and was lead author of the 1995 IPCC Climate Assessment.
NEW YORK – Non riuscendo ad “abrogare e sostituire” l’Affordable Care Act del 2010 (“Obamacare”), l’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la maggioranza congressuale repubblicana adesso sono passate ad occuparsi della riforma fiscale. Otto mesi dopo l’insediamento, l’amministrazione è riuscita ad offrire solo una descrizione di ciò che ha in mente. Ma quello che sappiamo è sufficiente a procurarci un profondo senso di allarme.
La politica fiscale dovrebbe riflettere i valori di un paese ed affrontarne i problemi. Ed oggi gli Stati Uniti – e gran parte del mondo – si confrontano con quattro problemi cruciali: l’ampliamento delle disuguaglianze dei redditi, la crescente insicurezza del lavoro, i cambiamenti climatici ed un’anemica crescita produttiva. Inoltre, l’America si trova di fronte alla necessità di ricostruire le proprie decadenti infrastrutture e rafforzare il sistema di istruzione primario e secondario.
Ma ciò che Trump ed i Repubblicani stanno offrendo in risposta a queste sfide è un piano fiscale che prevede di destinare una quota preponderante dei benefici non alla classe media – una gran parte della quale può effettivamente pagare più tasse – ma ai milionari e miliardari americani. Se le disuguaglianze costituivano un problema prima, l’adozione della riforma fiscale proposta dai Repubblicani renderebbe questo molto più grave.
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