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L'Arabia Saudita di nuovo swing producer: ma per quanto?

CAMBRIDGE – Le fluttuazioni della domanda cinese hanno contribuito alla volatilità delle quotazioni petrolifere internazionali registrata quest’anno. Tuttavia, i recenti sviluppi sul lato dell’offerta avranno implicazioni geopolitiche ed economiche immediate che vanno ben oltre il mercato petrolifero. In particolare, l’Arabia Saudita è tornata a essere il principale swing producer e, pertanto, l’entità più influente nel determinare i prezzi marginali. Resta da vedere, però, quanto durerà questa situazione.  

L’effetto della domanda cinese sui prezzi del petrolio è ampiamente riconosciuto. Il paese è vasto, con bisogni energetici considerevoli e un utilizzo intensivo delle risorse, e dipende fortemente dalle forniture esterne. Inoltre, gli effetti sui prezzi legati alla Cina sono stati particolarmente imprevedibili quest’anno dal momento che le autorità cinesi continuano a imporre e revocare lockdown in base alla politica zero-Covid del paese. 

La composizione dei determinanti dei prezzi dal lato dell’offerta è stata molto meno costante, il che ha reso il braccio di ferro con gli effetti sulla domanda ancora più interessante. Per comprendere questa dinamica emergente, pensiamo a come le influenze dominanti sul mercato del petrolio sono mutate negli ultimi quindici anni.

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