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I limiti cognitivi dell’apprendimento continuo

MILANO – L’avvento delle nuove tecnologie rappresenta una minaccia per milioni di lavoratori, nelle industrie più disparate. Tuttavia, le scarse prospettive occupazionali del futuro avranno poco a che fare con i robot quanto con i nostri limiti cognitivi e bias psicologici.

Le occupazioni oggi più richieste, come i data scientist, gli sviluppatori di app o gli specialisti del cloud computing, non esistevano cinque o dieci anni fa. Si stima che il 65% dei bambini che entrano nella scuola primaria oggi svolgerà professioni che non esistono ancora.

In un mercato del lavoro in così rapida evoluzione, ai lavoratori è richiesto di apprendere nozioni e competenze per tutta la vita, dimostrando grandi capacità di adattamento e la disponibilità a spostarsi da un’industria all’altra. Se una professione diventa obsoleta di colpo, i lavoratori devono essere in grado di cogliere le opportunità che emergeranno altrove.

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