gros113_Sean Gallup_Getty Images Sean Gallup/Getty Images

Il successo commerciale dell’Europa

BRUXELLES – Sul fronte del commercio transatlantico le acque sono tornate calme dopo che il presidente americano Donald Trump e il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker hanno raggiunto un accordo il mese scorso, che ha dissipato i timori di una guerra tariffaria senza quartiere. L’accordo è stato una sorpresa, ma forse non avrebbe dovuto esserlo. 

Al centro del patto tra Juncker e Trump c’è l’idea che l’Unione europea e gli Stati Uniti “lavorino insieme per arrivare a zero tariffe doganali, zero barriere non tariffarie e zero sussidi su prodotti commerciali non automobilistici”, senza nuove barriere commerciali nel frattempo. Ma l’aspetto più importante non è il potenziale per un accordo di libero scambio, bensì la fine dell’escalation delle rappresaglie a colpi di provvedimenti innescata dalla decisione di Trump di imporre dazi sulle importazioni statunitensi di acciaio europeo. 

Il presidente americano ha la facoltà di imporre tariffe doganali e altre barriere commerciali in maniera unilaterale, nell’interesse della sicurezza nazionale. È grazie a questa clausola che Trump è riuscito a lanciare la propria guerra commerciale personale, senza neanche consultare il Congresso americano. Un accordo commerciale su vasta scala, tuttavia, necessita dell’approvazione del Congresso e, vista la miriade di interessi speciali che andrebbe a smuovere, è altamente improbabile che, pur limitandosi ai prodotti industriali, possa materializzarsi tanto presto.

https://prosyn.org/Vn6tSIpit