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Marx ed il Turco Meccanico

BERKELEY – Durante una nostra conversazione, l’economista Suresh Naidu ha sottolineato che ci sono, a suo avviso, tre problematiche principali nella teoria economica di Marx. Innanzitutto, l’idea secondo cui l’aumento degli investimenti e l’accumulo del capitale avrebbero portato ad una diminuzione del valore della forza lavoro nei confronti dei datori di lavoro e ad una conseguente riduzione del potere di negoziazione dei lavoratori. In secondo luogo, l’incapacità di Marx di prevedere che l’aumento degli standard di vita in termini reali e materiali per la classe operaia sarebbe andato di pari passo con l’aumento del tasso di sfruttamento, risultando in un reddito inferiore per la manodopera. In terzo luogo, l’ossessione di Marx per la teoria del valore della forza lavoro.

Sia il secondo che il terzo problema rappresentano degli enormi errori di valutazione. Ma, se il pensiero di Marx secondo cui il capitale e la forza lavoro sarebbero stati elementi sostitutivi e non complementari era sicuramente errato ai suoi tempi e nel corso del secolo successivo, oggi potrebbe non essere più sbagliato. 

Consideriamo quest’idea alla luce della logica che segue. Gli esseri umani hanno cinque competenze fondamentali applicabili al mondo del lavoro:

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