NEW YORK – Gli attacchi terroristici sui civili, sia l’aereo russo precipitato in Sinai che ha causato la morte di 224 passeggeri civili che l’orribile massacro di Parigi che ha colpito 129 innocenti o il tragico bombardamento ad Ankara che ha ucciso 102 attivisti per la pace, sono crimini contro l’umanità. Gli aggressori – in questo caso, lo Stato Islamico (Isis) – devono essere fermati. Sarà possibile solo se si comprendono appieno le radici in cui affonda questa spietata rete di jihadisti.
Per quanto sia doloroso ammetterlo, sull’Occidente, e soprattutto sugli Stati Uniti, grava una parte significativa di responsabilità per aver creato le condizioni in cui si è sviluppato l’Isis. Solo con un cambiamento della politica estera americana ed europea rispetto al Medio Oriente si può ridurre il rischio di ulteriori attacchi terroristici.
I recenti attacchi terroristici dovrebbero essere intesi come “blowback” (letteralmente significa “contraccolpo”), ossia come conseguenze indesiderate e spiacevoli delle ripetute azioni militari americane ed europee, segrete e non, adottate in Medio Oriente, Nord Africa, nel Corno d’Africa e nell’Asia centrale con l’obiettivo di sovvertire i governi e installare regimi conformi agli interessi occidentali. Tali operazioni non hanno solo destabilizzato le regioni interessate, causando grandi sofferenze, ma hanno anche esposto fortemente al rischio di terrorismo le popolazioni di Usa, Unione europea, Russia e Medio Oriente.
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Per quanto sia doloroso ammetterlo, sull’Occidente, e soprattutto sugli Stati Uniti, grava una parte significativa di responsabilità per aver creato le condizioni in cui si è sviluppato l’Isis. Solo con un cambiamento della politica estera americana ed europea rispetto al Medio Oriente si può ridurre il rischio di ulteriori attacchi terroristici.
I recenti attacchi terroristici dovrebbero essere intesi come “blowback” (letteralmente significa “contraccolpo”), ossia come conseguenze indesiderate e spiacevoli delle ripetute azioni militari americane ed europee, segrete e non, adottate in Medio Oriente, Nord Africa, nel Corno d’Africa e nell’Asia centrale con l’obiettivo di sovvertire i governi e installare regimi conformi agli interessi occidentali. Tali operazioni non hanno solo destabilizzato le regioni interessate, causando grandi sofferenze, ma hanno anche esposto fortemente al rischio di terrorismo le popolazioni di Usa, Unione europea, Russia e Medio Oriente.
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