WASHINGTON, DC – Immaginate di essere un genitore con molti figli e poche risorse a disposizione. Il figlio maggiore è abbastanza maturo per andare via di casa ma non vuole farlo, e nel restare consuma risorse di cui i fratelli avrebbero un disperato bisogno. È giusto permettere che gli altri figli soffrano perché il più grande non vuole rendersi indipendente?
Una dinamica simile si è instaurata tra la Banca mondiale e i destinatari del programma dell’Associazione internazionale per lo sviluppo, istituto che fa capo alla Banca. L’Associazione sostiene una crescita equa nei paesi poveri erogando prestiti a basso tasso d’interesse e a lungo termine, e finanziamenti ai governi nazionali. Il programma assiste 77 tra i più paesi poveri del mondo, metà dei quali si trova in Africa. Esso, inoltre, fornisce supporto a un paese che non avrebbe più diritto di riceverlo, cioè l’India.
Alla fine dell’anno fiscale 2014, l’India si è ufficialmente affrancata dagli aiuti forniti dal programma dell’Associazione poiché non ha più i requisiti di povertà richiesti. La Banca mondiale stabilisce una soglia per l’assistenza, che si basa sul reddito nazionale lordo pro capite (RNL). Per l’anno fiscale 2016 tale soglia è di 1.215 dollari pro capite. Dal 2010 l’RNL pro capite dell’India ha superato ogni anno il limite fissato dalla Banca mondiale, e nel 2014 ammontava a 1.570 dollari.
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Richard Haass
explains what caused the Ukraine war, urges the West to scrutinize its economic dependence on China, proposes ways to reverse the dangerous deterioration of democracy in America, and more.
If the US Federal Reserve raises its policy interest rate by as much as is necessary to rein in inflation, it will most likely further depress the market value of the long-duration securities parked on many banks' balance sheets. So be it.
thinks central banks can achieve both, despite the occurrence of a liquidity crisis amid high inflation.
Although Silicon Valley Bank was not deemed to be systemically important, its insolvency forced the US Federal Reserve to head off systemic contagion and exposed the inadequacy of the FDIC’s partial deposit insurance regime. The financial-stability framework adopted after the 2008 crisis obviously needs another overhaul.
considers what the bank’s failure should mean for the current financial-stability framework.
WASHINGTON, DC – Immaginate di essere un genitore con molti figli e poche risorse a disposizione. Il figlio maggiore è abbastanza maturo per andare via di casa ma non vuole farlo, e nel restare consuma risorse di cui i fratelli avrebbero un disperato bisogno. È giusto permettere che gli altri figli soffrano perché il più grande non vuole rendersi indipendente?
Una dinamica simile si è instaurata tra la Banca mondiale e i destinatari del programma dell’Associazione internazionale per lo sviluppo, istituto che fa capo alla Banca. L’Associazione sostiene una crescita equa nei paesi poveri erogando prestiti a basso tasso d’interesse e a lungo termine, e finanziamenti ai governi nazionali. Il programma assiste 77 tra i più paesi poveri del mondo, metà dei quali si trova in Africa. Esso, inoltre, fornisce supporto a un paese che non avrebbe più diritto di riceverlo, cioè l’India.
Alla fine dell’anno fiscale 2014, l’India si è ufficialmente affrancata dagli aiuti forniti dal programma dell’Associazione poiché non ha più i requisiti di povertà richiesti. La Banca mondiale stabilisce una soglia per l’assistenza, che si basa sul reddito nazionale lordo pro capite (RNL). Per l’anno fiscale 2016 tale soglia è di 1.215 dollari pro capite. Dal 2010 l’RNL pro capite dell’India ha superato ogni anno il limite fissato dalla Banca mondiale, e nel 2014 ammontava a 1.570 dollari.
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