Greek Parliament Athens Kostas Pikoulas/ZumaPress

Non Fare Prestiti agli Amici “Euro”

MONACO – Dopo mesi di strategie e temporeggiamenti, e solo una settimana dopo che gli elettori greci avevano respinto le condizioni per un pacchetto di salvataggio di 7,5 miliardi di euro (8,2 miliardi di dollari), si è arrivati rapidamente alla conclusione. I leader politici della zona euro hanno concordato di avviare i negoziati riguardo ad un pacchetto molto più grande, del valore di 8,6 miliardi di euro, quasi la metà del PIL della Grecia. Purtroppo, l’accordo rivela l’evidente determinazione dell’Europa di rimettere in scena la stessa tragedia in futuro.

Nel corso degli ultimi cinque anni, l’enorme ammontare di 344 miliardi di euro è fluito da creditori ufficiali come la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale nelle casse del governo greco e delle banche commerciali del paese. Ma dopo sei mesi di trattative quasi inutili, era subentrato lo sfinimento ed inoltre si faceva sentire il richiamo delle vacanze; così si è prestata scarsa attenzione alle condizioni reali per un nuovo salvataggio della Grecia. Anche se il Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria il 3 luglio ha ufficialmente dichiarato la Grecia in bancarotta, i leader della zona euro hanno tirato per le lunghe, rimandando ancora una volta il problema dell’insolvenza.

L’ultimo accordo ha bloccato, o almeno interrotto, la più grave crisi della zona euro sperimentata fino ad oggi, che in Europa si conclude con un periodo senza precedenti di ostilità, obbrobri, umiliazioni, molestie, e ricatti. In effetti, la Grecia è arrivata ad soffio dal lasciare la zona euro.

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