

From semiconductors to electric vehicles, governments are identifying the strategic industries of the future and intervening to support them – abandoning decades of neoliberal orthodoxy in the process. Are industrial policies the key to tackling twenty-first-century economic challenges or a recipe for market distortions and lower efficiency?
CAMBRIDGE – L’Europa affronta un grave problema. Anche se recentemente l’attività economica si è incrementata, nel momento in cui si verificherà la prossima inevitabile crisi, la zona euro non avrà più le capacità per contrastarla.
Alla Banca Centrale Europea spetta il merito dei miglioramenti economici che si sono verificati negli ultimi anni. In un discorso pronunciato nel 2014 alla riunione annuale dei banchieri centrali a Jackson Hole, nel Wyoming, Mario Draghi, presidente della BCE, ha spiegato che tre cose potrebbero migliorare la performance economica dell’Europa:
Ma Draghi ha proseguito prevedendo che la Germania non avrebbe creato un deficit fiscale e che Italia e Francia non avrebbero intrapreso le necessarie riforme strutturali. Egli ha concluso che la BCE avrebbe dovuto stimolare la crescita riducendo i tassi di interesse, cosa che avrebbe fatto aumentare le esportazioni nette ottenendo un euro più competitivo.
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