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Le Conseguenze Economiche della Guerra Commerciale di Trump

BERKELEY – La falsa e millantata guerra commerciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump è diventata realtà.

I dazi su acciaio ed alluminio che l’amministrazione Trump ha imposto all’inizio di giugno sono stati rilevanti soprattutto per il loro valore simbolico, non per il loro reale impatto economico. Le tariffe indicavano che gli Stati Uniti non stavano più giocando secondo le regole del sistema commerciale mondiale, ma prendevano di mira soltanto 45 miliardi di dollari di importazioni, meno dello 0,25% del PIL, rispetto ad un’economia USA di 18,5 trilioni di dollari.

Il 6 luglio, tuttavia, è entrata in vigore una tariffa addizionale del 25% su 34 miliardi di dollari di esportazioni cinesi, e la Cina si è rivalsa contro un equivalente volume di esportazioni statunitensi. Trump, irritato, ha ordinato al rappresentante commerciale degli Stati Uniti di stilare un ulteriore elenco di merci cinesi, del valore di oltre 400 miliardi dollari, da poter tassare, e la Cina ha nuovamente promesso di vendicarsi. Trump ha anche minacciato di imporre dazi sull’importazione di autoveicoli e loro parti per un valore di 350 miliardi di dollari. Se lo facesse, l’Unione Europea e altri paesi potrebbero rivalersi contro un uguale ammontare di esportazioni statunitensi.

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