BRUXELLES – In varie capitali dell'Est e dell'Ovest aleggia la fatidica domanda: "Chi ha perso l'Ucraina?" Purtroppo, però, non è questo l’interrogativo più urgente che oggi ci si dovrebbe porre.
Un problema ben più importante è come riuscire a stabilizzare la situazione del paese. Dal momento che poco si può fare, a livello pratico, per mandar via la Russia dalla Crimea, la principale sfida al momento è quella di mantenere il resto del paese unito e rimetterne in moto l’economia, il cui dinamismo è attualmente "congelato" per via dell'insostenibilità del suo deficit pubblico ed esterno.
Le aree che più necessitano d riforme sono ben note: bisogna incrementare in modo sostanziale il prezzo del gas in modo da rispecchiare i costi, dare un taglio agli incentivi per la produzione interna di carbone e rivedere la governance dei gasdotti del paese, che continuano a ricevere cospicue royalties per il trasporto di gas russo verso l'Europa occidentale. Da quando questi gasdotti sono stati affidati a società nominalmente private attraverso accordi poco trasparenti, i proventi derivati dalle tasse di transito sono spariti, così come enormi quantità di gas, mentre la manutenzione è rimasta scarsa.
To continue reading, register now.
Subscribe now for unlimited access to everything PS has to offer.
Rather than seeing themselves as the arbiters of divine precepts, Supreme Court justices after World War II generally understood that constitutional jurisprudence must respond to the realities of the day. Yet today's conservatives have seized on the legacy of one of the few justices who did not.
considers the complicated legacy of a progressive jurist whom conservatives now champion.
In October 2022, Chileans elected a far-left constitutional convention which produced a text so bizarrely radical that nearly two-thirds of voters rejected it. Now Chileans have elected a new Constitutional Council and put a far-right party in the driver’s seat.
blames Chilean President Gabriel Boric for the rapid rise of the authoritarian populist José Antonio Kast.
BRUXELLES – In varie capitali dell'Est e dell'Ovest aleggia la fatidica domanda: "Chi ha perso l'Ucraina?" Purtroppo, però, non è questo l’interrogativo più urgente che oggi ci si dovrebbe porre.
Un problema ben più importante è come riuscire a stabilizzare la situazione del paese. Dal momento che poco si può fare, a livello pratico, per mandar via la Russia dalla Crimea, la principale sfida al momento è quella di mantenere il resto del paese unito e rimetterne in moto l’economia, il cui dinamismo è attualmente "congelato" per via dell'insostenibilità del suo deficit pubblico ed esterno.
Le aree che più necessitano d riforme sono ben note: bisogna incrementare in modo sostanziale il prezzo del gas in modo da rispecchiare i costi, dare un taglio agli incentivi per la produzione interna di carbone e rivedere la governance dei gasdotti del paese, che continuano a ricevere cospicue royalties per il trasporto di gas russo verso l'Europa occidentale. Da quando questi gasdotti sono stati affidati a società nominalmente private attraverso accordi poco trasparenti, i proventi derivati dalle tasse di transito sono spariti, così come enormi quantità di gas, mentre la manutenzione è rimasta scarsa.
To continue reading, register now.
Subscribe now for unlimited access to everything PS has to offer.
Subscribe
As a registered user, you can enjoy more PS content every month – for free.
Register
Already have an account? Log in