SEATTLE – Prima ancora che gli orrori della recente epidemia di Ebola in Africa occidentale potessero iniziare a svanire dalla nostra mente, il virus Zika è diventato uno dei principali rischi mondiali per la salute, ed oggi impegna ricercatori e medici in Sud America, America Centrale e Caraibi. Ma sta crescendo rapidamente anche il numero delle vittime di un altro virus: la febbre gialla.
Nell’Africa sudoccidentale, l’Angola sta affrontando una grave epidemia di febbre gialla – la prima in 30 anni. Dal momento che, lo scorso dicembre, il virus è emerso a Luanda, la capitale e città più popolosa dell’Angola, ha ucciso 293 persone e si presume che ne abbia infettato 2.267. Il virus è attualmente diffuso in sei delle 18 province del paese. Viaggiatori infetti hanno importato la malattia in Cina, Repubblica Democratica del Congo e Kenya. Namibia e Zambia sono in forte allerta.
Il virus della febbre gialla viene trasmesso dall’Aedes aegypti – la stessa zanzara che diffonde il virus Zika. I sintomi comprendono febbre, dolori muscolari, mal di testa, nausea, vomito e stanchezza. Almeno la metà dei pazienti, con febbre gialla in stato grave, non trattati muoiono entro 10-14 giorni.
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Policymakers in both the United States and China seem to have fully accepted, and even embraced, the logic of economic decoupling. But what exactly will decoupling entail, and what will its consequences be?
tallies the costs of the global economic fragmentation that the US-China rivalry has set in motion.
The bipartisan push to ban TikTok in the US reflects both the growing distrust of China and lawmakers’ limited understanding of the tech world. While there are legitimate national-security concerns associated with the platform, a US ban could end up accelerating deglobalization.
thinks efforts to restrict American users’ access to the app are hypocritical and counterproductive.
SEATTLE – Prima ancora che gli orrori della recente epidemia di Ebola in Africa occidentale potessero iniziare a svanire dalla nostra mente, il virus Zika è diventato uno dei principali rischi mondiali per la salute, ed oggi impegna ricercatori e medici in Sud America, America Centrale e Caraibi. Ma sta crescendo rapidamente anche il numero delle vittime di un altro virus: la febbre gialla.
Nell’Africa sudoccidentale, l’Angola sta affrontando una grave epidemia di febbre gialla – la prima in 30 anni. Dal momento che, lo scorso dicembre, il virus è emerso a Luanda, la capitale e città più popolosa dell’Angola, ha ucciso 293 persone e si presume che ne abbia infettato 2.267. Il virus è attualmente diffuso in sei delle 18 province del paese. Viaggiatori infetti hanno importato la malattia in Cina, Repubblica Democratica del Congo e Kenya. Namibia e Zambia sono in forte allerta.
Il virus della febbre gialla viene trasmesso dall’Aedes aegypti – la stessa zanzara che diffonde il virus Zika. I sintomi comprendono febbre, dolori muscolari, mal di testa, nausea, vomito e stanchezza. Almeno la metà dei pazienti, con febbre gialla in stato grave, non trattati muoiono entro 10-14 giorni.
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