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L’economia cinese reggerà al Coronavirus?

MILANO – Il nuovo coronavirus, COVID-19, che ha fatto la sua comparsa a dicembre a Wuhan, in Cina, ha già ucciso migliaia di persone, cambiato la vita quotidiana di centinaia di milioni di persone e messo l’intero mondo in ginocchio. Poiché gli epidemiologi non hanno ancora individuato i meccanismi di trasmissione del virus, nessuno può dire per certo quando potrà essere contenuta l’epidemia, per non parlare delle sue ripercussioni economiche.

Ciò non significa, però, che non si possano avanzare delle ipotesi. L’esperienza storica con grandi shock di questo tipo suggerisce che i danni economici a breve termine siano considerevoli. Mentre gli investitori diversificano i rischi dei propri portafogli, i mercati mostreranno una certa volatilità, soprattutto nei settori con le maggiori esposizioni, come viaggi e turismo, beni di lusso e auto.

Un numero di stime credibili (sia pubbliche che private) suggeriscono un calo della crescita del Pil annuo cinese di 2-4 punti percentuali per trimestre fino al momento di picco del virus. In particolare, i consumi e la produzione subiranno un brusco colpo, anche per le restrizioni alla mobilità, sia volontarie che imposte. Lo slancio solitamente garantito dalle festività di fine anno è andato perso.

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