Michael Spence, a Nobel laureate in economics, is Professor of Economics Emeritus and a former dean of the Graduate School of Business at Stanford University. He is Senior Fellow at the Hoover Institution, Senior Adviser to General Atlantic, and Chairman of the firm’s Global Growth Institute. He is Chair of the Advisory Board of the Asia Global Institute and serves on the Academic Committee at Luohan Academy. He is a former chair of the Commission on Growth and Development and the author of The Next Convergence: The Future of Economic Growth in a Multispeed World (Macmillan Publishers, 2012).
FORT LAUDERDALE – Dal progetto di legge sulle infrastrutture da 1,2 trilioni di dollari dello scorso novembre, che promette il potenziamento di strade, ponti e banda larga americani, al CHIPS and Science Act recentemente promulgato, che destinerà più di 52 miliardi di dollari al rilancio dell’industria americana dei semiconduttori, le grandi manovre economiche sono all’ordine del giorno in America. E presto potremmo essere in grado di aggiungere a quella lista l’Inflation Reduction Act (IRA) – ora al vaglio della Camera, dopo l’approvazione del Senato.
Nell’attuale ambiente politico polarizzato, modellato da mentalità a somma zero, tali innovazioni potrebbero essere quasi considerate miracolose. L’inversione di un lungo passato di sotto-investimenti è sorprendente. (Sebbene non sia direttamente correlata all’economia, anche la prima normativa sul controllo delle armi ad aver superato il Congresso dopo quasi 30 anni merita di essere qui menzionata). I commentatori sono stati certamente pronti a venderle come vittorie del presidente degli Stati Uniti Joe Biden e dei Democratici, mentre molti osservatori si chiedono se serviranno a invertire la tendenza alle elezioni di metà mandato di novembre.
Qualunque siano le implicazioni politiche, il disegno di legge sulle infrastrutture, il CHIPS Act e IRA rappresentano uno straordinario aumento degli investimenti a lungo termine nel potenziale di crescita dell’America e nel bilanciare le varie dimensioni del suo modello di crescita, in particolare per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e per la sostenibilità.
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