GINEVRA – Sappiamo tutti quanto faccia male il tabacco, che uccide milioni di persone ogni anno e causa gravi danni a moltissime altre. Sappiamo anche che le imprese produttrici di tabacco hanno sempre mentito sui danni provocati dai loro prodotti.
Ma ora anche la Big Tobacco è stata obbligata a dichiarare i fatti pubblicamente. Dopo aver perso una serie di appelli a seguito di una sentenza del 2006 della Corte federale statunitense, quattro aziende sono state obbligate ad ammettere la verità che si cela dietro ad anni di marketing ingannevole diffondendo sui giornali e nella televisione statunitense delle pubblicità contenenti “dichiarazioni di rettifica”. Queste dichiarazioni pubbliche riconoscono che le aziende Philip Morris USA, RJ Reynolds Tobacco, Lorillard e Altria hanno continuato a vendere i loro prodotti pur essendo a conoscenza dei danni che provocano.
E non sono solo i tribunali che si stanno muovendo contro l’industria del tabacco. La recente decisione da parte della banca francese BNP Paribas di smettere di finanziare ed investire nelle aziende produttrici di tabacco (compresi produttori, grossisti e commercianti) è l’ultimo segnale che indica che la salute pubblica viene finalmente messa al di sopra degli interessi commerciali.
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For decades, US policymakers have preferred piecemeal tactical actions, while the Chinese government has consistently taken a more strategic approach. This mismatch is the reason why Huawei, to the shock of sanctions-focused American officials, was able to make a processor breakthrough in its flagship smartphone.
warns that short-termism will never be enough to offset the long-term benefits of strategic thinking.
With a democratic recession underway in many countries, one now commonly hears talk of democratic “backsliding” on a global scale. But not only is that term misleading; it also breeds fatalism, diverting our attention from potential paths out of the new authoritarianism.
thinks the language commonly used to describe the shift toward authoritarianism is hampering solutions.
Ashoka Mody
explains the roots of the lack of accountability in India, highlights shortcomings in human capital and gender equality, casts doubt on the country’s ability to assume a Chinese-style role in manufacturing, and more.
GINEVRA – Sappiamo tutti quanto faccia male il tabacco, che uccide milioni di persone ogni anno e causa gravi danni a moltissime altre. Sappiamo anche che le imprese produttrici di tabacco hanno sempre mentito sui danni provocati dai loro prodotti.
Ma ora anche la Big Tobacco è stata obbligata a dichiarare i fatti pubblicamente. Dopo aver perso una serie di appelli a seguito di una sentenza del 2006 della Corte federale statunitense, quattro aziende sono state obbligate ad ammettere la verità che si cela dietro ad anni di marketing ingannevole diffondendo sui giornali e nella televisione statunitense delle pubblicità contenenti “dichiarazioni di rettifica”. Queste dichiarazioni pubbliche riconoscono che le aziende Philip Morris USA, RJ Reynolds Tobacco, Lorillard e Altria hanno continuato a vendere i loro prodotti pur essendo a conoscenza dei danni che provocano.
E non sono solo i tribunali che si stanno muovendo contro l’industria del tabacco. La recente decisione da parte della banca francese BNP Paribas di smettere di finanziare ed investire nelle aziende produttrici di tabacco (compresi produttori, grossisti e commercianti) è l’ultimo segnale che indica che la salute pubblica viene finalmente messa al di sopra degli interessi commerciali.
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