Antibiotics pills health Sparky/Flickr

Una lotta equa contro la resistenza antimicrobica

BRIGHTON – I farmaci antimicrobici stanno iniziando ad essere inefficaci. Se l’attuale trend continuerà ad andare avanti, potremmo ritrovarci a vivere in un contesto simile a quello precedente alla scoperta degli antibiotici, ovvero quando le malattie infettive erano la principale causa dei decessi.

Contrastare la sfida dei microbi resistenti ai farmaci è molto difficile e richiede non solo grandi investimenti nella ricerca e nello sviluppo di nuovi farmaci antimicrobici, ma anche un sistema di controllo e limitazione dei nuovi trattamenti al fine di preservare la loro efficacia. Proprio come la risposta al cambiamento climatico, anche una strategia efficace contro la resistenza antimicrobica richiede un coordinamento a livello internazionale. Nello specifico è necessario conciliare i bisogni delle aziende farmaceutiche con quelle dei contribuenti e dei poveri a livello globale.

Migliorare il contesto in cui vivono i poveri è senza dubbio essenziale per portare avanti gli sforzi in questo senso dato che i paesi a basso e medio reddito producono un numero elevato di organismi resistenti ai farmaci. Le case affollate, una sanità scarsa e dei sistemi immunitari compromessi, sia a causa della malnutrizione che a causa di infezioni croniche come l’HIV, creano infatti un terreno fertile per il contagio. Gli antibiotici spesso sono utilizzati male o sono di scarsa qualità dando la possibilità ai batteri di sviluppare la resistenza. Inoltre, grandi quantità di antibiotici sono anche utilizzati per l’allevamento animale, mentre il miglioramento della rete dei trasporti tra le aree rurali e quelle urbane e tra i paesi ha comportato un flusso maggiore dei geni resistenti.

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