86032f0346f86f400c7bb102_pa3752c.jpg Paul Lachine

Nuovo campanello d’allarme per l’Asia

NEW HAVEN – Per la seconda volta in tre anni, la ripresa economica globale è a rischio. Nel 2008 si trattava della crisi subprime “made in America”. Oggi tocca alla crisi del debito sovrano “made in Europe”. I campanelli di allarme si sentono forti e chiari in tutta l’Asia – una regione trainata dall’export che non può permettersi di ignorare i ripetuti shock che colpiscono le sue due principali fonti di domanda esterna.

In effetti, questi due shock avranno delle ripercussioni prolungate. Negli Stati Uniti i consumi americani (che rappresentano tuttora il 71% del Pil americano) devono fare i conti con una recessione di bilancio simile a quella avvenuta in Giappone. Nei 15 trimestri successivi all’inizio del 2008, la spesa reale dei consumatori è cresciuta a un tasso anemico dello 0,4% annuo.

Mai prima di oggi l’America, la più grande consumatrice del mondo, è stata così debole per così tanto tempo. Fino a quando le famiglie americane non si impegneranno seriamente a ridurre i debiti eccessivi e a ricostruire i propri risparmi personali – un processo che potrebbe richiedere diversi anni se il passo sarà lento come negli ultimi tempi – l’economia americana strangolata dai problemi di bilancio continuerà a zoppicare a causa di una crescita eccessivamente lenta.

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