80c6a50246f86fe80ef5c11f_pa3531c.jpg Paul Lachine

Una nuova agenda per la crescita europea

BRUXELLES – La politica di austerità non riuscirà da sola a risolvere la crisi economica e finanziaria dell’Europa. Bisogna promuovere crescita e lavoro con lo stesso fervore. E i leader dell’Unione europea ora lo riconoscono, infatti il rilancio della crescita nel 2012 era al primo posto nell’agenda del Consiglio europeo del 30 gennaio scorso. Ma la questione principale rimane aperta: come farlo?

E’ evidente che è necessaria un’azione immediata. L’economia dell’eurozona ha subito una contrazione negli ultimi tre mesi del 2011, persino la Germania ha registrato un calo e le prospettive per il nuovo anno non sono buone. L’economia francese è in stallo (così come quella britannica), mentre l’Italia e la Spagna sono sprofondate nella recessione e la Grecia si trova per il quinto anno in depressione. La disoccupazione dell’eurozona ha invece raggiunto livelli record con circa un giovane su due senza lavoro sia in Spagna che in Grecia.

I fattori frenanti sono impressionanti: austerità fiscale, tassi di interesse elevati al di fuori dei paesi con tripla A, taglio del credito da parte delle banche, deleveraging dei nuclei familiari, investimenti deboli nel settore privato e una riduzione delle esportazioni parallela all’indebolimento della domanda determinato da un rallentamento globale.

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